Con KAOS, un centro diurno di salute mentale ho avuto una esperienza sconvolgente-emozionante-bellissima.

In uno dei percorsi per supportare gli ospiti e favorire la loro inclusione nella comunità, mi sono ritrovato a girare un video con un regista teatrale. Da subito purtroppo è nato un disaccordo per una differente visione del progetto, ma per portarlo a termine mi sono adeguato.

Solo al termine del lungo e prolisso montaggio di quasi due ore, e che a mio avviso non rappresentava l’anima degli ospiti e dei loro operatori, ho realizzato una mia personale visione, utilizzando parte di spezzoni del video originale e parti di video backstage.

La canzone scelta come colonna sonora è voluta, e sta a significare che siamo noi che ci dobbiamo adeguare e dobbiamo provare ad entrare nel loro mondo, senza avere la pretesa di lavorare con veri attori di Hollywood.

Solo attraverso l’integrazione e il coinvolgimento avremo un arricchimento reale e una crescita concreta, sia dal punto di vista individuale che sociale.